FIRMATA LA PROCEDURA DI MOBILITA’ DI ACQUALATINA

FEMCA CISL, UILTEC UIL E LA RSU AZIENDALE DANNO IL VIA LIBERA

 E’ stato firmato quest’oggi dalla Femca Cisl, Uiltec Uil e RSU aziendale, l’accordo che prevede la messa in mobilità dei lavoratori di Acqualatina per un massimo di 25 unità. Il protocollo sottoscritto si inquadra nel percorso già definito tra le parti nell’accordo dei contratti di solidarietà siglato lo scorso 20 maggio.  L’intesa raggiunta prevede l’uscita dall’azienda per tutti quei lavoratori che raggiungeranno i requisiti per l’aggancio al trattamento pensionistico, ed a queste persone è  stato garantito l’85% del salario compresi i ratei di 13° e 14° mensilità. Sarà data la possibilità di uscita a quei dipendenti che, fatte salve esigenze tecnico produttive aziendali, decideranno di lasciare volontariamente la società. Con la firma di questo accordo si apre un percorso che dovrà avere come risultato il rilancio di Acqualatina che nei prossimi mesi dovrà intensificare la sua missione nel dare all’utenza un servizio di qualità e nello stesso tempo abbattere il più possibile la morosità, un vero problema che attanaglia le finanze della società.

“L’uscita dei lavoratori ed i contratti di solidarietà aiuteranno Acqualatina ad un recupero finanziario per fare fronte alle spese di esercizio” ha commentato, Roberto Cecere Segretario Generale della FEMCA CISL di Latina “ con quest’ulteriore accordo ci auguriamo possano venir meno anche una serie di polemiche alimentate dalla FILCTEM –CGIL che avevano come unico scopo quello di mettersi in evidenza vista la loro non presenza nella RSU; un atteggiamento che ne ha determinato l’esclusione dal tavolo. Auspichiamo che tali comportamenti irresponsabili da parte della FILCTEM, che hanno avuto come unico risultato il nulla, possano in un futuro far maturare la stessa responsabilità che  questa Organizzazione dimostra in altri contesti. I lavoratori di Acqualatina hanno bisogno di lavorare e di soluzioni che diano prospettive per il futuro, non di strategie che non portano a niente.”

UFFICIO STAMPA FEMCA CISL LATINA

Latina 10 giugno 2013

 

PRIMO INCONTRO CON ACQUALATINA SPA SULLA PROCEDURA DI MOBILITA’ PER 25 LAVORATORI DA PARTE DI FEMCA-CISL E UILTEC UIL.

In data odierna si è svolto presso Confindustria Latina il primo incontro per la procedura di mobilità aperta per venticinque lavoratori, tra le parti sociali Femca Cisl, Uiltec Uil le RSU aziendali e la Direzione Aziendale assistita da Confindustria.

L’Azienda ha illustrato i motivi che hanno indotto l’apertura della procedura per l’esubero sopra esposto, in linea con il piano aziendale che nei giorni scorsi ha visto la firma di un accordo per i contratti di solidarietà per settantatre unità e che vede il coinvolgimento di 167 lavoratori. Tale accordo non è stato firmato in modo pretestuoso dall’Organizzazione Filctem CGIL poichè non presente nella Rsu aziendale e, quindi, strategicamente non conveniente la sua sottoscrizione.

Le Segreterie Provinciali della Femca-Cisl e della Uiltec-Uil presenti al tavolo ma non unitarie al citato incontro – in quanto la Filctem si era sfilata dal tavolo con la mancata sottoscrizione- hanno approfondito con la direzione aziendale le motivazioni alla base della procedura aperta al fine di individuale la soluzione più idonea alla vertenza aperta. Le Organizzazioni sindacali, sedute al tavolo, hanno ribadito la necessità di determinare un percorso “morbido” per l’adesione dei lavoratori all’ammortizzatore sociale.

Nei prossimi giorni le parti si rincontreranno per entrare nel merito degli strumenti da adottare al fine di accompagnare in pensione i lavoratori con i requisiti pensionabili ed affinchè questi ultimi non subiscano alcun danno dall’uscita dal lavoro.

Il Segretario della Femca-Cisl Roberto Cecere, ha ribadito che tale procedura di mobilità era già prevista dal protocollo di intesa sui contratti di solidarietà e che le soluzioni che verranno adottate nell’ambito della medesima terranno conto di tutte le precauzioni volte a tutelare gli interessi dei lavoratori che lasceranno l’azienda.

  Ufficio Stampa Femca Cisl Latina

Latina, 04 giugno 2013

I LAVORATORI DELLA EX GAMBRO DI TOR TRE PONTI IN ASSEMBLEA PERMANENTE

 

LA RISPOSTA ALLA DECISIONE AZIENDALE DI METTERE TUTTI IN CASSA INTEGRAZIONE.

 Dura risposta dei lavoratori della ex Gambro di Tor Tre Ponti , della  Femca Cisl, e degli altri sindacati che hanno proclamato lo stato di agitazione con assemblea permanente. La decisione nata dopo che la società affittuaria del sito, la Cosmopharma srl, ha deciso con atto unilaterale di mettere in Cassa Integrazione straordinaria i 62 lavoratori ex Gambro. Il fatto che a lavorare siano rimasti i 12 della Cosmopharma è stato letto come una provocazione e, soprattutto, lesivo agli interessi di queste persone che temono l’estromissione definitiva  del loro posto di lavoro. E’ stato deciso il blocco delle attività lavorative e delle produzioni ed è stato chiesto al Prefetto di Latina di farsi carico di questa vertenza che si trascina ormai da troppi anni. Infatti fin da quando la multinazionale Gambro decise di abbandonare Latina scalo, lo stabilimento ha navigato in acque agitate passando di proprietà in proprietà fino al fallimento decretato il mese scorso dal Tribunale di Latina. Un brutto esempio di deindustrializzazione non riuscita di un sito abbandonato a se stesso dopo tante promesse e vari piani industriali rimasti sulla carta, in cui a pagare alla fine sono i lavoratori e le loro famiglie. Anche l’imprenditore che si era fatto avanti per rilanciare lo stabilimento non ha trovato meglio da fare, come primo atto, che collocare tutti i lavoratori in cassa integrazione

“ E’ una brutta vicenda” commenta Roberto Cecere segretario provinciale   della Femca Cisl di Latina” l’appello lanciato al Prefetto ed alle istituzioni vuole essere una richiesta a farsi carico di quanto sta accadendo prima che sia troppo tardi. Alla curatela fallimentare chiediamo di attivarsi affinché l’anno di cassa integrazione, firmato in regione, non scorra invano soprattutto alla luce delle manifestazioni di interesse per il sito della SCM avanzate da alcuni imprenditori locali. Evitiamo che il trascorrere del tempo faccia perdere quel poco di attività industriale che si è avviata, in questi anni nello stabilimento di Latina Scalo”.

 Ufficio Stampa Femca Cisl Latina

Latina, 31 maggio 2013

 

 

SOLIDARIETA' DELLA FEMCA CISL AI LAVORATORI DEL QUOTIDIANO LA PROVINCIA

UN ALTRO DURO COLPO ALL'INFORMAZIONE LIBERA DI QUESTA PROVINCIA

L'annunciata decisione dell'editore di chiudere l'edizione di Latina del quotidiano La Provincia, che da lavoro a 17 dipendenti e 5 poligrafici, rappresenta l'ennesimo duro schiaffo all'occupazione ed all'informazione locale.

Viene colpito un giornale che fin dalla sua nascita ha sempre rappresentato sul territorio un esempio importante di buon giornalismo e di corretta informazione.

Una testata che è sempre stata vicino al mondo del lavoro ed ai suoi problemi, portando spesso in primo piano le istanze dei lavoratori.

" Siamo vicini ai dipendenti del giornale ed alle loro famiglie" commenta Roberto Cecere Segretario Provinciale della Femca Cisl di Latina" questa grave decisione renderà più povero il nostro territorio, perchè solo nella pluralità delle voci c'è certezza di una crescita non condizionata. E di  questo la nostra provincia e la Città di Latina hanno ancora un gran bisogno".

 

Ufficio Stampa Femca Cisl Latina

 Latina, 29 maggio 2013

 

 

 

INIZIATO IL 4° CONGRESSO NAZIONALE DELLA FEMCA CISL- SEMPRE AD ASSISI LA FEMCA CISL DI LATINA ORGANIZZA UN CORSO DI FORMAZIONE GIOVANI

Con una ampia ed approfondita relazione del segretario generale Sergio Gigli si sono aperti ad Assisi i lavori del 4° Congresso Nazionale della Femca Cisl. Riprendiamoci il futuro, rilanciamo il lavoro, l'industria, il paese  lo slogan di un Congresso chiamato a confrontarsi con una situazione economica ed occupazionale drammatica, con un malessere sociale diffuso, con una politica sempre più avvitata su sè stessa e lontana dai problemi reali del paese e della gente. Sarà un Congresso che eleggerà una classe dirigente consapevole del difficile lavoro che l'aspetta ma determinata, come è nella storia e nella tradizione della Femca e della Cisl, ad affrontare gli ostacoli, a difendere il lavoro ed i lavoratori rappresentati. La Femca Cisl di Latina è presente con i propri delegati ed ha inserito nelle strutture nazionali otto propri rappresentanti dei quali quattro sono donne. 

Qualche giorno prima dell'inizio del Congresso, la Femca di Latina ha organizzato, sempre ad Assisi, un Corso di Formazione al  quale hanno partecipato una quindicina di persone, in gran parte donne, al termine del quale i corsisti hanno preso parte ai lavori di apertura del 4° Congresso Nazionale.

 Le lezioni sono state tenute da Natale Madeo ed Enzo Marrafino  del Dipartimento Formazione Cisl ed hanno visto i partecipanti impegnati su temi come la contrattazione  ed alcuni aspetti legati al decreto Fornero, quali i contratti a termine e  le modifiche all'art.18.

." Riteniamo che la formazione dei nostri delegati e quadri sindacali sia strategica nella vita della Federazione e su questo abbiamo sempre lavorato" commenta il segretario provinciale della Femca Cisl di Latina Roberto Cecere " Far partecipare i giovani a momenti formativi è  linfa vitale per la nostra organizzazione. Quando si sceglie  di rappresentare gli altri lavoratori sui tavoli delle trattative, è indispensabile avere una formazione adeguata in grado di competere con le controparti." La formazione rimane certamente la leva principale per favorire il cambiamento nelle aziende rilanciando la cultura del lavoro come elemento centrale nella vita di una persona; serve a far tornare le fabbriche da  luoghi di lavoro a comunità dove ci si incontra, si discute e da dove partono idee e proposte.

E' necessario che i quadri sindacali comprendano quanto sta accadendo intorno a loro e le trasformazioni in atto nella società, che acquisiscano conoscenze specifiche sia sulle questioni generali che su quelle aziendali. Uno dei problemi che il sindacato è costretto ad affrontare è quello di come far arrivare la propria proposta ai  giovani già inseriti nel mondo del lavoro, dai  quali non sempre si riesce ad avere  il consenso.  Bisogna pensare ed organizzare attività in cui i giovani possano esprimersi e confrontarsi liberamente, per far circolare idee e proposte; creare occasioni per partecipanti che vogliano approfondire tematiche sindacali e sociali affrontando problemi reali e di stretta attualità, con l'idea di fornire agli intervenuti, strumenti pratici per la loro attività  in azienda e nella società.  "Il corso della Femca Cisl di Latina ad Assisi va proprio in quella direzione" continua Cecere" abbiamo voluto creare un momento qualificante anche per rafforzare il senso di appartenenza alla Federazione. Aver portato dei giovani ad un appuntamento così importante come un Congresso Nazionale, significa renderli partecipi di quanto avviene all'interno della Femca Cisl, a partire proprio dal momento in cui vengono eletti i vertici nazionali che guideranno il sindacato nei prossimi anni."

Ufficio Stampa Femca Cisl Latina

 Latina, 27 maggio 2013

VERTENZA ACQUALATINA: LA FEMCA CISL CHIEDE LA PRESENZA DELL'AMMINISTRATORE DELEGATO RAIMONDO BESSON AL TAVOLO DELLE TRATTATIVE.

 

I LAVORATORI PRONTI AI SACRIFICI MA A FRONTE DI CHIAREZZA E TRASPARENZA SUL FUTURO.

 E' una vertenza estremamente delicata che tocca 350 persone, un servizio di pubblica utilità strategico per l'intera provincia e per questo deve essere trattata ai massimi livelli. Con questo spirito la Femca Cisl di Latina ha richiesto la presenza dell'Amministratore Delegato di Acqualatina Raimondo Besson, all'incontro che dovrà tenersi il prossimo 20 maggio per affrontare il nodo degli esuberi di personale recentemente denunciati dall'azienda a fronte di una pesante crisi finanziaria in atto.

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ACQUALATINA: LA CGIL NON FIRMA UN ACCORDO CHE EVITA I LICENZIAMENTI

 

 

 

RAGGIUNTA L’INTESA SUI CONTRATTI DI SOLIDARIETA'.

PREVISTO UN RECUPERO ECONOMICO PER LE PERSONE IMPATTATE

L’incontro tra Acqualatina Spa, le segreterie provinciali di Femca Cisl, Uiltec Uil e la Rsu aziendale per affrontare i nodi legati ai 73 esuberi di personale dichiarati dalla società, ha portato alla firma di un accordo di solidarietà che ha evitato i licenziamenti.

Acqualatina spa ha apprezzato la presenza ai tavoli delle Organizzazioni Sindacali nonostante fosse stato dichiarato, a livello nazionale, lo stato di agitazione ed uno sciopero di due ore a sostegno del rinnovo del CCNL di categoria. Secondo la società un “ chiaro sentore di come i sindacati territoriali siano fortemente sensibili ed impegnati nella salvaguardia dei diritti dei lavoratori ed aperti al dialogo con la società in un momento così difficile per il Paese”. La società ha inviato a Federutility, la federazione che riunisce le aziende di servizi pubblici locali che operano nei settori Energia Elettrica, Gas e Acqua, una nota nella quale sollecita la firma del Contratto Nazionale.

 L’accordo sottoscritto prevede l’applicazione del contratto di solidarietà di tipo difensivo per la gestione di 67 lavoratori applicato a rotazione su di un numero di 156 interessati, e la collocazione in mobilità per altri 25 che si agganceranno alla pensione e riceveranno un incentivo economico all’esodo.

 Il contratto di solidarietà partirà dal 1 luglio di quest’anno, avrà una durata di 24 mesi salvo eventuale proroga, interesserà soltanto lavoratori con la  qualifica di impiegato e comporterà una riduzione di lavoro settimanale del 21,04% o del 28,05% a seconda dei vari ambiti lavorativi.

 La società si impegna ad anticipare ai lavoratori interessati dall’accordo il trattamento previsto dalla legge e pari all’80% nonché il corrispondente valore nominale del buono pasto qualora, non venisse erogato a causa della riduzione di orario per la mancata rotazione.

 L’accordo, al quale si è giunti dopo riunioni ed assemblee informative con i lavoratori, si è reso necessario per affrontare tutta una serie di fattori che per Acqualatina spa avrebbero rischiato di compromettere seriamente l’equilibrio gestionale ed economico della società, primo fra tutti quello dei crediti vantati nei confronti degli utenti che hanno raggiunto la cifra di  65 milioni di euro, pari al 10% dell'intero fatturato globale emesso dall'inizio del 2002. Un accordo teso a scongiurare una drastica e traumatica riduzione di personale che avrebbe avuto un notevole impatto sociale, ricorrendo appunto a forme di contrazione e ripartizione dell’orario di lavoro che non colpisse in modo indiscriminato.

  La società, dal canto suo, ha dichiarato di voler mettere in campo tutta una serie di misure atte a contenere le spese annunciando una riduzione del 10% dei compensi dei componenti il CdA, il Collegio Sindacale nonché dei Dirigenti.

 All’incontro era presente l’Amministratore Delegato Raimondo Besson, chiamato dal sindacato per conoscere direttamente dai vertici della società quali azioni si intendeva mettere in campo per uscire da questa pesante crisi finanziaria. L’A.D. ha parlato della necessità di una nuova organizzazione non più rigida ma modulabile secondo le esigenze contingenti, tracciando anche qualche scenario futuro legato ad una società in grado di  incrementare la produttività e l’efficienza recuperando valore e competitività. Alla richiesta sindacale di adottare, così come è avvenuto in altre realtà, un modello che preveda la partecipazione dei lavoratori alla gestione societaria tramite un azionariato diffuso, l’A.D. non ha chiuso la porta alla proposta sulla quale si potrà lavorare in futuro.

 Besson ha poi ricordato come il territorio gestito dall’ATO 4 Lazio Meridionale, possa vantare lungo le sue coste ben 5 Bandiere blu, un esempio dovuto al lavoro capillare e professionale degli uomini di Acqualatina nella depurazione delle acque.

 Professionalità nei fatti messe in dubbio, a quanto apprendiamo dalla stampa, dalle dichiarazioni del Comitato Acqua Pubblica che accusa Acqualatina di aver gonfiato a dismisura i propri organici per motivi prettamente clientelari, passando dalle iniziali 129 alle attuali 350 unità. Una tesi che, è il caso di dirlo, fa acqua da tutte le parti, poiché dimentica che la società all’inizio della sua attività aveva un decimo dell’attuale territorio da gestire e che parte del personale è stato incorporato dai comuni e dai vari consorzi delle acque presenti in zona nel corso degli anni. A questo vanno aggiunte le sempre maggiori competenze attribuite agli ATO che comportano la necessità di fornire servizi più efficienti ed adeguati ai cittadini-utenti.

 E’ quindi molto ingeneroso parlare di organici spropositati dando l’impressione di una società di raccomandati e nullafacenti , un attacco gratuito alla professionalità di quanti, quotidianamente, operano sul territorio svolgendo con abnegazione il proprio dovere.

 La mancata firma dell'accordo da parte della Cgil è un segnale delle riserve mentali che questo sindacato ha avuto fin dall'inizio della vertenza Acqualatina e le note inviate alla stampa  per  giustificare tale assenza contengono inesattezze  e forzature che lasciano perplessi.

 Non è vero che i lavoratori subirebbero le perdite economiche descritte dalla Cgil in quanto l'accordo è stato calcolato proprio per recare il minor danno possibile anche grazie al recupero del buono pasto.

Sulla validazione in assemblea dell'accordo questa non è mai stata una prassi seguita in provincia anche dalla Cgil  che dovrebbe allora spiegare perché in Pfizer, dove abbiamo congiuntamente firmato il licenziamento di 170 lavoratori non abbia richiesto la validazione in assemblea. Forse perché la RSU è composta al 70% di delegati Cgil?

 Per  Acqualatina, allora, ci sono interessi diversi che non capiamo?

 Sarebbe più opportuno che Cassoni e Fiorin, prima di uscire sulla stampa, si raccordassero con il proprio Segretario Generale onde evitare eccessivi imbarazzi alla loro federazione.

 Da parte nostra considerato questo atteggiamento ambiguo ed equivoco sospenderemo gli incontri unitari.

  Segreteria Femca Cisl Latina

   Latina 22 maggio  2013

 

                                                

 

 

 

SCIOPERO DI DUE ORE PER IL RINNOVO DEL CCNL SETTORE GAS-ACQUA

CORDEN PHARMA: LA FEMCA CISL SOTTO ATTACCO PERCHE' SCOMODA.

IL NOSTRO DIRIGENTE, RICHIAMATO DALL'AZIENDA AL LAVORO, PRONTO A RIENTRARE IN C.I.G.S. IN QUALSIASI MOMENTO

 In riferimento alle notizie diffuse a mezzo stampa, che traggono origine da una lettera anonima di sedicenti lavoratori Corden Pharma che attaccano la nostra Organizzazione ed un nostro dirigente, dobbiamo puntualizzare quanto segue.

La Femca Cisl fin dall'inizio della vicenda Corden, ed in taluni momenti anche in solitudine, è sempre stata estremamente chiara con tutti i lavoratori dello stabilimento di Sermoneta, prospettando quello che sarebbe stato il percorso seguito a partire dal 2010 e per i futuri 6-7 anni a venire. Un percorso fatto di sacrifici, di cassa integrazione, di mobilità al termine della quale ci sarebbe stata la chiusura di alcuni reparti chimici ed il licenziamento di un certo numero di persone. Molti dei dipendenti considerati in esubero, i più professionali e preparati,  si sono attivati in questi mesi mettendosi in gioco e cercando nuove opportunità lavorative. Altri hanno deciso di attendere gli eventi e di rimanere fermi, quindi scrivere oggi lettere anonime lamentando futuri licenziamenti, è un esercizio che non serve a nulla.

"Nei giorni scorsi" commenta Roberto Cecere segretario generale della Femca Cisl di Latina" si sono svolte nello stabilimento delle assemblee sindacali alla presenza di circa 400 persone, nel corso delle quali nessuno dei presenti ha sollevato questioni legate ad esuberi o licenziamenti. Poteva essere quello il momento di esporre eventuali problematiche o lamentele su quanto stava accadendo in azienda. Farlo oggi dicendo falsità e nascondendosi dietro lo squallido anonimato è troppo comodo." In situazioni come quelle che si stanno vivendo in Corden servono serietà, coerenza e consapevolezza  che sono gli elementi cardine di chi, come la Femca Cisl, vuol fare un sindacato sano e responsabile. Lasciamo ad altri atteggiamenti anonimi di chi nascosto nel buio non ha neppure il coraggio di esporre pubblicamente le proprie azioni e le proprie idee.

In questa lettera si parla anche di una posizione lavorativa creata appositamente per il nostro dirigente sindacale, una dichiarazione che non risponde assolutamente al vero e che riteniamo essere il frutto di frange sindacali-autonome che fanno della bugia e della diffamazione il loro modus operandi, non avendo nulla da dire o ancora meno nulla da proporre ai lavoratori.

"Il dirigente in questione," afferma Cecere"   è rientrato in azienda dopo circa due anni di cassa integrazione solo perchè espressamente richiamato, insieme ad altri, dalla Direzione Aziendale della Corden Pharma e non certo dietro sollecitazione della nostra Organizzazione. Una pratica questa che non ci appartiene, che abbiamo sempre rifiutato e ben praticata  nello stabilimento, puntando sempre all'interesse collettivo e non alle questioni di piccola bottega.  Il ritorno del dirigente sindacale al lavoro è dovuto quindi solo ad un senso del dovere e  di responsabilità nei confronti della Corden e dei colleghi ma è altrettanto disposto, seduta stante, a rientrare in cassa integrazione"

 UFFICIO STAMPA FEMCA CISL LATINA

 Latina, 16 maggio 2013