CRISI Cgil Cisl Uil al Governo: "Subito un confronto sui contenuti della legge di stabilità
Per i sindacati confederali è il momento di affrontare con decisione i temi dell'occupazione, della ripresa economica e della crescita. Cgil, Cisl e Uil chiedono al governo di avviare immediatamente un confronto sui contenuti della prossima legge di stabilità.
Roma, 18 settembre - In questi mesi l'esecutivo ha più volte dichiarato la propria intenzione di uscire dalla crisi economica annunciando in più occasioni provvedimenti diversi, qualche volta in contraddizione tra loro. Cgil, Cisl e Uil credono sia il momento di affrontare con decisione i temi della creazione di lavoro, della ripresa economica e della crescita. Per questo chiedono al governo di avviare immediatamente un confronto sui contenuti della prossima legge di stabilità.
Cgil, Cisl e Uil ribadiscono la necessità che la discussione si incentri sui temi individuati nel documento sottoscritto dalle parti sociali e che sia indispensabile puntare sul lavoro per costruire le condizioni di una ripresa dell'economia. Ritengono inoltre necessario che fin dalle fasi preparatorie della legge di stabilità si imposti una discussione su una nuova e più efficace articolazione delle politiche fiscali in un'ottica di redistribuzione del reddito. Infine, le tre confederazioni chiedono al governo di avviare una discussione di merito su esodati e pensioni.
RINNOVO CONTRATTO NAZIONALE GOMMA E PLASTICA, TRATTATIVA IN STALLO - IL SINDACATO INDICE 8 ORE DI SCIOPERO
8 ORE DI SCIOPERO entro il prossimo 30 settembre, è la decisione assunta dalle Segreterie Nazionali di Filctem Cgil- Femca Cisl- Uiltec Uil a fronte della chiusura dimostrata dalle controparti datoriali sulla continuazione delle trattative per il rinnovo del CCNL Gomma-Plastica scaduto lo scorso 31 dicembre.
CORDEN PHARMA TERMINATO IL PERIODO DI CRISI
IL SINDACATO: ORA LAVORARE PER IL RILANCIO DELL’AZIENDA
Con il termine della cassa integrazione di fine agosto si è praticamente concluso il periodo di transizione, iniziato nell’aprile 2010, quando la multinazionale americana Bristol-Myers Squibb aveva ceduto il suo stabilimento di Sermoneta alla Corden Pharma Latina Spa. Un passaggio non certo indolore poiché la nuova proprietà aveva fin dall’inizio annunciato che il numero delle persone presenti in azienda, oltre 800 lavoratori, era decisamente superiore rispetto ai volumi produttivi previsti. Di qui la necessità di un piano di ristrutturazione che avrebbe dovuto portare prima alla stabilizzazione, e poi ad un rilancio del sito, anche se per attuare questo programma sarebbero stati necessari alcuni anni. Secondo i vertici aziendali lo stabilimento doveva diventare più snello, più efficiente, più competitivo, sempre pronto a rispondere alle esigenze del cliente e soprattutto legato ai flussi finanziari ed estremamente attento alla riduzione dei costi. Un sito basato su di un modello organizzativo più agile, più veloce e più rispondente alle nuove strategie del mercato dei medicinali generici in cui Corden Pharma Latina sarebbe dovuta entrare. Un modello che, secondo l'azienda, doveva fare necessariamente a meno di 270 persone… Ha così preso il via un periodo fatto di cassa integrazione e di una prima mobilità per alcuni dipendenti che potevano agganciarsi alla pensione, una strada che si pensava percorribile per molti altri tra quelli che sarebbero stati licenziati successivamente. Ma quando il Governo, nel dicembre 2011, ha approvato la riforma Fornero, e cambiato i requisiti pensionistici, il quadro si è fatto decisamente molto complicato e preoccupante per circa duecento lavoratori che sapevano di dove essere collocati, loro malgrado, in mobilità e rischiavano di andare ad ingrossare le fila degli ormai tristemente famosi esodati. La forte azione sindacale ha permesso di arrivare ad una intesa che ha voluto tutelare il più possibile i lavoratori, basata sulla volontarietà in uscita dallo stabilimento ed accompagnata da un bonus di 90 mila euro lordi. Questo ha permesso di salvare diversi lavoratori già in lista di uscita, il cui posto è stato preso da colleghi che hanno deciso di lasciare lo stabilimento transitando per la mobilità. La vertenza Corden Pharma è stata certamente una tra le più complicate e difficili di questi ultimi anni in provincia, ed ha trovato una soluzione dignitosa grazie alla continua presenza ed attenzione del sindacato .
Alla fine di questo dicembre l’ultima ventina di lavoratori lascerà l’azienda e con la loro uscita si chiuderà questo periodo di transizione durato oltre tre anni. Si aprirà quindi la seconda fase, quella della ripresa e del rilancio dello stabilimento di Sermoneta perché, a quel punto, non ci saranno più alibi per nessuno. L’azienda avrà effettuato la sua transizione, il personale dichiarato eccedente sarà uscito ed il piano industriale, più volte comunicato, dovrà cominciare a dare i suoi primi frutti. Corden Pharma aveva annunciato, nel 2010, di essere venuta a Sermoneta per rilanciare il sito, ha sottoscritto con il sindacato accordi importanti ed innovativi, ha preso impegni decisivi per il futuro; ha chiesto, in questi tre anni, sacrifici ai lavoratori, sia a quelli che sono usciti ma anche a coloro che ancora stanno lavorando. E’ quindi ora che la fiducia accordata inizi a produrre i suoi frutti.
UN AGOSTO DI PASSIONE PER I DIPENDENTI DELLA EX SCM DI TOR TRE PONTI
LADRI E DISTACCO DELLA CORRENTE NON FERMANO IL PRESIDIO INIZIATO LO SCORSO 31 MAGGIO.
E’ stata un’estate di passione e di lotta per i lavoratori della ex SCM di Tor Tre Ponti che, nonostante il periodo vacanziero, non hanno certo interrotto la loro azione di protesta, supportati dalla segreteria provinciale della Femca Cisl. Sta continuando in questo modo l'assemblea permanente iniziata lo scorso 31maggio che, nei fatti, ha bloccato le attività lavorative della fabbrica.
Una scelta, come si ricorderà, nata dopo che la società affittuaria del sito, la Cosmopharma srl, aveva deciso di mettere in cassa integrazione straordinaria tutti i 62 lavoratori della ex SCM lasciando al lavoro 12 suoi diretti operai oltre ad alcuni componenti di cooperative. Un gesto considerato provocatorio ed estremamente lesivo dai vecchi dipendenti che temevano, a ragione, che alla fine del loro periodo di cassa integrazione ci fosse solo il passaggio diretto in mobilità e quindi il licenziamento definitivo. In questo modo, oltre al danno causato da tanti anni di sacrifici e ammortizzatori sociali, si sarebbe aggiunta anche la beffa di vedere altre persone prendere il loro posto di lavoro. Oggi la speranza che queste persone hanno è legata al fallimento della SCM ed al successivo sequestro dell’immobile che permetterà al curatore fallimentare nominato dal tribunale di Latina, di presentare un bando pubblico di gara per l’affitto del sito, che riesca a convincere qualche imprenditore serio ad investire e rilanciare l’azienda.
Negli scorsi mesi ci sono state una serie di proposte di interesse da parte di alcuni industriali del settore in cui opera SCM, ma le problematicità della vicenda hanno notevolmente rallentato i possibili contatti. Oggi il curatore fallimentare sta analizzando tutta la documentazione e prima di pubblicare il tanto atteso bando dovrà risolvere una serie di adempimenti che, data la complessità e delicatezza del caso richiederanno ancora qualche settimana. Intanto i lavoratori non si sono persi d’animo e stanno continuando nell’azione di lotta in difesa del loro posto di lavoro nonostante le difficoltà ed i problemi che questo comporta, non ultimo il distacco della corrente da parte dell’Enel avvenuto a metà agosto al quale hanno sopperito utilizzando un gruppo elettrogeno. A questo va aggiunto un furto di rame e dei cavi del gruppo elettrogeno dell’azienda tranciati il giorno successivo al sequestro del sito. Questi episodi hanno aumentato l’attenzione da parte dei lavoratori con l’istituzione di apposite ronde di controllo. L’obiettivo di tutti, infatti, è quello di salvaguardare i beni aziendali con lo scopo di poter iniziare immediatamente il lavoro nel caso si aprisse la possibilità di una ripresa produttiva del sito.
Il sostegno della Femca Cisl verso la vertenza è massimo, come grande è il supporto nei confronti di questi lavoratori che da oltre tre mesi sono in assemblea permanente e che, dal mese di dicembre, non ricevono stipendio. L’obiettivo comune è quello di far ripartire il sito affidandolo ad un valido imprenditore che dichiari di voler riassumere tutti i dipendenti SCM rimasti senza lavoro, presentando un piano di investimenti serio e duraturo.
UNA LEGGE DI STABILITA’ PER L’OCCUPAZIONE E LA CRESCITA
Cgil, Cisl, Uil e Confindustria firmano un documento congiunto e chiedono al Governo un impegno preciso a partire dalla Legge di Stabilita'.
Genova, 2 settembre 2013.
"Perdersi in chiacchiere sull'Imu e sull'Iva significa solo perdere tempo, invece bisogna guardare in faccia l'intera realta'". E' quanto ha dichiarato oggi il Segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, alla Festa nazionale del Pd a Genova.
"Si deve rivedere l'intero sistema fiscale - ha aggiunto - fare politiche industriali e informatizzare la pubblica amministrazione. E' vero che c'e' l'esigenza di avere un governo, ma deve governare cio' che e' piu' essenziale alla salute economica, e quindi sociale, del Paese". Per il Segretario generale della Cisl "serve accordo con il governo per uscire dalla crisi per dare una direzione di marcia. Non siamo d'accordo con i litigi e le forzature ma il nostro messaggio si rivolge a tutti quelli di buona volontà con una mobilitazione virtuosa". "Bisogna garantire il governo del paese, che non e' il mantenimento del presente politico ma e' aggredire i nodi che hanno preoccupato e preoccupano famiglie e imprese. Governare tutto cio' che, purtroppo - ha aggiunto Bonanni - e' talmente squinternato da aver fatto diventare l'Italia il paese piu' povero, con piu' alto numero di disoccupati e con una sfiducia nella democrazia che e' pericolosa. C'e' l'esigenza di un governo e, nello stesso tempo il governo deve governare".
E sempre oggi a Genova, i segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil, Camusso, Bonanni, Angeletti e il presidente di Confindustria, Squinzi, hanno sottoscritto un documento condiviso in cui vengono indicate le priorita' per la crescita del paese. Politiche fiscali, politiche industriali, revisione degli assetti istituzionali ed efficienza della spesa pubblica sono i 3 capitoli in cui si articola il documento. Su queste priorita', per l'occupazione e la crescita, Confindustria e sindacati chiedono al Governo "un impegno preciso" fin dalla Legge di Stabilita'.
"Il documento firmato oggi -ha concluso Bonanni- e' il nostro contributo per la salute economica e quindi sociale del paese" ed e' anche "un messaggio per arrivare alla concordia nel paese, mettendo mano alle questioni che devono correggere le situazioni che pregiudicano il nostro avvenire".
PENSIONI. PETRICCIOLI: "SU ESODATI OCCORRE UNA SOLUZIONE DEFINITIVA"
Commenta così il Segretario Confederale Cisl, Maurizio Petriccioli, quanto stabilito ieri dal Cdm sul tema esodati- "Il Ministro del lavoro convochi con urgenza le parti sociali per trovare soluzioni sul capitolo previdenza: dagli esodati, alla flessibilità in uscita, alle pensioni d'oro".
Roma, 29 agosto- "Salvaguardare con le vecchie regole pensionistiche altri 6.500 lavoratori è una notizia positiva, ma non risolve in modo strutturale il problema dell'accesso alla pensione degli esodati e degli autorizzati ai versamenti volontari i quali sono molto più numerosi per stessa ammissione del Ministro del lavoro e dell'INPS e che ormai da due anni sono in attesa di conoscere il proprio destino". Lo ha dichiarato il Segretario Confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, commentando quanto stabilito ieri dal Cdm sul tema esodati. "Lo stillicidio di provvedimenti- ha sottolineato Petriccioli- non fa che aumentarne la preoccupazione oltre che complicare enormemente le regole. E' necessario arrivare il prima possibile ad una soluzione definitiva che, senza compromettere gli equilibri di finanza pubblica, utilizzi anche meccanismi di flessibilità in uscita in grado di restituire alla persona la libertà di scegliere il momento in cui andare in pensione in relazione all'usura causata dalla propria storia lavorativa. Su questi temi si ragiona da tempo ma non ci sono ancora proposte concrete da parte del Governo". "Bisogna, quindi- ha concluso Petriccioli- che il Ministro del lavoro convochi con urgenza le parti sociali per trovare soluzioni sul capitolo della previdenza: dagli esodati, alla flessibilità in uscita, alle pensioni d'oro".
Ufficio stampa Cisl
IMU, BONANNI: " PERPLESSITA' SU SERVICE TAX, NON VORREMMO FOSSE UNA PARTITA DI GIRO"
Lo ha dichiarato in una nota il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni, commentando le decisioni del Consiglio dei Ministri di questa sera.
Roma, 28 agosto 2013 "La definitiva cancellazione della prima rata dell' Imu è un fatto positivo, ma l'equilibrio politico trovato non rappresenta la migliore soluzione possibile". Lo ha dichiarato in una nota il Segretario Generale della Cisl, Raffaele Bonanni, commentando le decisioni del Consiglio dei Ministri di questa sera. "C'è il rischio che diventi solo una "partita di giro" o addirittura un rimedio peggiore del male. Vedremo infatti quali saranno le modalità di copertura per la seconda rata dell' Imu e soprattutto quale sarà l'impatto della nuova "service tax". Occorre subito un confronto con gli Enti locali per capire quali criteri aotteranno i comuni per questa nuova tassa. Il rischio è che a fronte della cancellazione dell'Imu sulla prima casa i contribuenti siano costretti a sobbarcarsi, a livello locale, di oneri crescenti, difficilmente controllabili a livello centrale e i cui margini di manovra restano affidati agli enti locali. Noi avevamo proposto di esentare dal pagamento i nuclei familiari che possiedono la sola casa di abitazione, in modo da ridurre l'impatto sulla finanza pubblica, recuperando risorse utili a ridurre la tassazione sui redditi da lavoro, da pensione e sulle imprese che investono. Ora bisogna fare in modo che a fronte della cancellazione, per tutti, del prelievo sulla prima casa, non aumenti la pressione fiscale complessiva. Sarebbe una beffa che il Paese non può permettersi in un momento in cui occorre fare ogni sforzo per aumentare il reddito netto disponibile delle famiglie per sostenere i redditi e rilanciare la nostra economia".
Ufficio Stampa Cisl
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